Studio, ricerca e innovazione continua: è questa la formula vincente che da 25 anni caratterizza il corso di laurea triennale in Scienze Enologiche (STVE) dell’Università di Verona.
Per celebrare questo importante traguardo, si è tenuto un incontro a Villa Lebrecht, sede del corso, a San Pietro in Cariano. Ad aprire i lavori sono stati Stefano Poni, docente ordinario di Viticoltura presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, e Nicola Mori, docente del Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona.
Il corso nasce nell’anno accademico 1999/2000 come diploma universitario in Viticoltura ed Enologia, frutto di una convenzione tra le Università di Padova e Verona, pensata per rispondere alle esigenze di un territorio fortemente vocato alla produzione vitivinicola.
Nell’anno accademico 2000/2001 viene istituito il Centro Interuniversitario per la Viticoltura e l’Enologia (Cive) con l’obiettivo di garantire il regolare funzionamento del corso e di promuovere attività di ricerca e sperimentazione nel settore.
Con la riforma universitaria, a partire dall’anno accademico 2001/2002, il diploma si trasforma in corso di laurea triennale in Scienze e Tecnologie Viticole ed Enologiche, a numero programmato (50 studenti), con l’obbligo di frequenza per almeno il 60% delle lezioni frontali e per la totalità delle esercitazioni di laboratorio.
Nel 2002/2003, grazie al sostegno dell’Università di Verona, della Provincia di Verona e della Fondazione Cariverona, il corso trova sede a San Floriano di Valpolicella. Nello stesso periodo vengono attivati un laboratorio di enologia e chimica enologica, due laboratori di ricerca avanzata per l’Ecofisiologia e la Biologia della Vite (LEBiV) e un laboratorio dedicato all’Economia e Marketing Vitivinicolo (LEMaV).
Il trasferimento nella sede attuale di Villa Lebrecht segna una nuova fase per il corso. Nell’anno accademico 2013/2014, STVE entra a far parte del Dipartimento di Biotecnologie, nato dalla fusione del DiSTeMeV e del Dipartimento Scientifico e Tecnologico.
Nel 2014/2015 prende avvio il progetto del Polo di San Floriano, concretizzatosi nel 2023 con l’inaugurazione di Villa Eugenia e di un vigneto didattico che ospita oltre 80 varietà di uva da vino e da tavola, locali, nazionali, internazionali e resistenti.
A 25 anni dalla sua fondazione, i numeri parlano chiaro: 1.351 iscritti, provenienti principalmente da Verona, Brescia, Vicenza e Mantova, e 681 laureati. I dati AlmaLaurea 2024 registrano un tasso di occupazione a un anno dalla laurea pari al 100%. I laureati trovano impiego in aziende vitivinicole, laboratori, enti di certificazione, nella ricerca e sviluppo di tecnologie per il settore, nella libera professione e nella consulenza.
Ma le sfide non si fermano qui. La ricerca guarda al futuro puntando sull’adattamento della vite ai cambiamenti climatici, sull’uso efficiente di acqua e nutrienti, sulla viticoltura di precisione e sull’editing genetico per migliorare la resistenza a patogeni e stress abiotici. Sul fronte enologico, l’impiego dell’intelligenza artificiale e di tecnologie avanzate rappresenta uno strumento essenziale per lo studio, il miglioramento e la longevità dei vini.
Michele Francesco D’Andretta, tirocinante UniVr News