Progettare un futuro diverso, anche dal carcere è possibile. Lo dimostra l’iniziativa che si è svolta lunedì 9 giugno alla casa circondariale di Montorio, dove, per la prima volta, si è tenuto un evento di orientamento universitario rivolto a persone detenute.
Dalle 15 alle 17, circa 35-40 detenuti, diplomati o prossimi al diploma, hanno avuto l’opportunità di conoscere l’offerta formativa dell’università di Verona e i servizi dedicati al diritto allo studio, grazie al progetto “Università in carcere”, promosso, nell’ambito dell’Accordo-Quadro di collaborazione con la casa circondariale di Montorio, in collaborazione con il Cpia, il Centro provinciale per l’istruzione degli adulti di Verona, e con il supporto dello staff dell’Ufficio orientamento dell’ateneo.
L’incontro vuole essere un ponte tra il carcere, scuola e l’università, tra il presente e un possibile nuovo inizio. I partecipanti hanno potuto scoprire come accedere ai corsi di laurea e usufruire di strumenti come il prestito bibliotecario, il tutorato in carcere e il counselling per l’orientamento.
“Con questa iniziativa – ha dichiarato il magnifico rettore Pier Francesco Nocini – manteniamo l’impegno preso nei mesi scorsi con la firma dell’accordo con la casa circondariale di Montorio: l’università di Verona, insieme ai suoi servizi, entra concretamente all’interno del carcere. Questo evento di orientamento, organizzato per la prima volta appositamente per le persone detenute, ci consente di presentare un’offerta formativa che comprende anche percorsi professionalizzanti pensati per rispondere alle loro esigenze. Il nostro obiettivo è promuovere il benessere e favorire il reinserimento sociale delle detenute e dei detenuti, attraverso l’accesso all’istruzione e alla formazione”.
“Si tratta di un passo importante per rendere effettivo e concreto il diritto allo studio anche in contesti di privazione della libertà personale”, ha sottolineato Ivan Salvadori, docente di Diritto penale in ateneo, referente del rettore per i rapporti con la Cnupp, la conferenza nazionale dei delegati dei rettori per i Poli universitari penitenziari, e fra i promotori dell’iniziativa. Presente anche Massimiliano Badino, referente del rettore per l’Orientamento.
Ma non è tutto: dal 12 al 14 giugno, Verona sarà rappresentata anche alla Conferenza nazionale dei delegati dei rettori per i Poli universitari penitenziari, in programma all’università di Catania. L’ateneo scaligero, recentemente entrato a far parte della rete nazionale Cnupp-Crui, conferma così il proprio impegno concreto per garantire l’accesso all’istruzione anche in condizioni di detenzione.
Investire sull’educazione in carcere non è solo un atto di civiltà: è una scelta che può fare la differenza nella vita delle persone e nella società di domani.
Elisa Innocenti