Giovedì 24 maggio, presso la prestigiosa sede dell’Egmont Palace a Bruxelles, si è svolta la conferenza di lancio dell’Hannah Arendt Network for Democratic Resilience and Renewal, una nuova rete europea impegnata nella difesa e nella rivitalizzazione della democrazia. Il Centro Studi Politici Hannah Arendt del dipartimento di Scienze umane del nostro ateneo è tra i membri fondatori del Network, ispirato dall’eredità di Hannah Arendt, pensatrice politica tra le più influenti del Novecento. All’evento erano presenti Olivia Guaraldo, docente di Filosofia politica e direttrice del Centro Arendt veronese, e due membri del team di ricerca del Centro, Natascia Tosel e Giacomo Mormino.
“E’ un grande onore far parte dei membri fondatori di questo Network – ha affermato Guaraldo – che nasce sotto gli auspici della Commissione Europea e del Governo belga, in un momento storico così preoccupante per il presente e il futuro della democrazia. La nostra missione è quella di creare e alimentare una rete europea dinamica impegnata a rafforzare la resilienza democratica, la sua capacità di resistere ai numerosi tentativi di smantellarla o snaturarla, spesso trasformandola in una sua triste parodia.
I politologi Wolfgang Merkel e Anna Lührmann definiscono la resilienza democratica all’ascesa dell’autocrazia come “la capacità di un sistema democratico, delle sue istituzioni, degli attori politici e della cittadinanza di saper prevenire o reagire alle sfide, agli stress e agli assalti esterni e interni”.
“È oggi molto evidente che le nostre democrazie sono sotto attacco, ma è altresì chiaro che la loro stessa capacità di tenere testa alle insorgenze autocratiche è in pericolo”, ha spiegato Olivia Guaraldo. “In questo contesto, desolante ma anche di sfida, il Network agirà principalmente su due fronti: il primo, fondamentale per noi, è quello di attivare, attraverso la partecipazione a bandi europei, percorsi di ricerca politologica sulla democrazia – sulla sua crisi, le sue risorse, le possibili strategie di rinnovamento e rivitalizzazione della cultura partecipativa che è alla base di ogni idea di democrazia; il secondo prevede invece interventi diretti come forum, seminari, assemblee di cittadini, percorsi formativi dedicati a diversi operatori pubblici, ai media e alla società civile nel suo complesso. Lo scopo è dotare le persone e le organizzazioni delle competenze, delle risorse e delle reti necessarie alla rivitalizzazione della politica democratica, alle pratiche che permettano ai cittadini di prendere parte ai processi politici, al dialogo e soprattutto alla (ri)pluralizzazione del dibattito politico. Là dove comandano poche idee e le altre sono silenziate non c’è pluralità, e quindi non c’è democrazia: questo è uno degli insegnamenti di Hannah Arendt a cui il Network si ispira”.
Alla presenza della ministra della giustizia del governo federale del Belgio, i direttori dei quattro centri fondatori del Network, l’Hannah Arendt Center del Bard College di New York, l’Hannah Arendt Institute for Totalitarianism Studies di Dresda, l’Hannah Arendt Institute di Mechelen, Belgio e, appunto, il Centro Studi Politici Hannah Arendt, hanno firmato la loro adesione al Manifesto istitutivo. Qui il link al Manifesto del Network.