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Premiata la ricerca biomedica veronese, dal Pnrr oltre 5 milioni di euro

L’Azienda ospedaliera universitaria integrata ha partecipato al secondo bando, premiati 6 progetti

di Elisa Innocenti
11 Aprile 2024
in Ricerca e innovazione

Sono sei i progetti di ricerca biomedica vincitori del secondo bando Pnrr destinato alla sanità pubblica. Il Comitato tecnico del Ministero della Salute ha così assegnato ai progetti di cui Aoui Verona è capofila 5 milioni 338 mila 230 euro. Gli ambiti di ricerca sono tumori rari, malattie croniche non trasmissibili con innovazioni in campo diagnostico, malattie croniche non trasmissibili per la prevenzione e Proof of concept, sperimentazione. Le ricerche si occuperanno di trovare nuove risposte a malattie come linfoma mantellare, tumore prostatico, anemia negli anziani per un invecchiamento sano, anemie ereditarie, artrite reumatoide acutizzata dall’inquinamento, ansia e depressione nei soggetti con disfunzioni di movimento.

Grazie ai fondi europei #NextGenerationEU, verranno finanziate le innovazioni studiate dai medici docenti dell’università di Verona che sono anche impegnati nell’assistenza sanitaria: Carlo Visco dell’Unità operativa complessa di Ematologia, Alessandro Antonelli direttore dell’Unità operativa complessa Urologia, Domenico Girelli direttore dell’Unità operativa complessa Medicina d’urgenza e Malattie rare, Lucia De Franceschi dell’Unità operativa complessa di Medicina Interna B, Maurizio Rossini direttore dell’Unità operativa complessa di Reumatologia, Corrado Barbui dell’Unità operativa complessa Psichiatria B. Come richiesto dal bando, ogni progetto prevede il coinvolgimento di un minimo di due Unità Operative fino ad un massimo di 5 (di cui almeno la metà nel Mezzogiorno), e un team di ricerca che comprende almeno due ricercatori con età inferiore di 40anni. A questi 6 progetti, si aggiunge un progetto della unità operativa complessa Medicina C –Liver Unit che partecipa in qualità di partner.

Fondi 2023: primo bando Pnrr e Ricerca sanitaria finalizzata. Finora, in totale sono 12 i milioni ottenuti da Aoui fra Pnrr e altri bandi del Ministero della Salute. Grazie al lavoro dei ricercatori e del supporto dell’Unità Ricerca Clinica, i progetti finanziati seguono un trend in crescita: triennio 2016-2019 11 progetti, triennio 2020-2022 40 progetti e nel solo 2023 16 progetti.  L’anno scorso, il primo bando Pnrr 2022 ha portato in Azienda 4 milioni per 4 progetti di cui Aoui è capofila: Chirurgia esofago stomaco, Nefrologia, Psichiatria e Parkinson. Mentre altri 1,3 milioni sono arrivati con i bandi ministeriali per la Ricerca Sanitaria Finalizzata per tre progetti coordinati dall’Anatomia patologica e dalla Neurologia B. A questi si aggiungono altri 9 progetti finanziati in cui Aoui partecipa come partner con un finanziamento complessivo di 1,4 milioni.

Ultimo Pnrr Missione 6. Sono state in totale 533 le proposte di progetti di ricerca presentate dalle strutture del Servizio Sanitario Nazionale, di queste 334 sono state ammesse al finanziamento superando la selezione in due fasi. La prima, di valutazione scientifica secondo il sistema della peer review, da parte di due revisori internazionali; la seconda attraverso la valutazione di specifici panel scientifici, uno per tematica. Ai 334 progetti sono stati assegnati 312.339.610,91 euro di finanziamenti, messi a disposizione con il secondo bando Pnrr pubblicato ad aprile 2023 e i cui risultati sono stati pubblicati venerdì scorso 5 aprile.

I progetti sono stati illustrati in occasione di una conferenza stampa che si è svolta il 10 aprile nella sede dell’Aoui alla presenza di Maria Angela Cerruto, urologa; Chiara Gastaldon, ricercatrice psichiatra in sostizuzione del ricercatore Carlo Barbui; Domenico Girelli, direttore Medicina d’urgenza; Carlo Visco, ematologo; Anna Fratucello, direttore dell’Unità ricerca clinica; Callisto Marco Bravi, direttore generale Aoui Verona; Giovanni Pizzolo, direttore scientifico; Maurizio Rossini, direttore Reumatologia; Simone Cesaro, oncoematologo pediatrico e Filippo Mazzi, medico internista

“Questo importante risultato è frutto del grande valore aggiunto che la nostra Azienda ospedaliera ha nell’integrazione con l’università di Verona – ha dichiarato il direttore dell’Aoui Callisto Bravi durante la conferenza stampa di presentazione -. I nostri medici che sono anche docenti universitari hanno rapporti con colleghi di tutta Italia e questo risponde esattamente alle richieste del bando, ma aiuta anche la crescita e l’assunzione di giovani ricercatori. In questo modo la medicina va avanti e, dal punto di vista clinico, si trovano sempre nuove terapie, nuove diagnostiche e nuovi metodi di prevenzione per molte malattie, fino a poco tempo fa meno curabili. Grazie a queste eccellenze, i nostri ospedali sono in grado di curare malattie rare o disturbi, come quelli psichiatrici, sui quali a volte c’è scarsa attenzione. Per noi le patologie sono tutte importanti e, attraverso la ricerca avanzata, cerchiamo le risposte”.

“Questo è il secondo bando Pnrr a cui la nostra Azienda partecipa ha aggiunto Anna Fratucello, direttrice dell’unità ricerca clinica – e venerdì scorso abbiamo avuto i risultati molto positivi con sei progetti finanziati come capofila. Il bando prevedeva da un minimo di due a un massimo di quattro Unità operative coinvolte di cui la metà nel sud Italia, ma anche la valorizzazione dei giovani ricercatori, con almeno due ricercatori under 40 per gruppo e da due a cinque giovani ricercatori da assumere. I progetti partiranno nel giro di tre mesi, durano due anni e ci sarà una rendicontazione molto frequente dei risultati raggiunti. Il budget di cui ogni progetto dispone serve per i giovani ricercatori da assumere, per materiali, attrezzature, licenze, costi di missione dei ricercatori che si devono muovere e poi per il costo di disseminazione dei risultati con le pubblicazioni e i congressi. In Aoui sono coinvolti una trentina di ricercatori già dipendenti più altri 3 o 4 da assumere che sono già individuati”.

“Questi progetti si inseriscono in un contesto di progettualità complessiva da parte dell’Azienda che vede circa mille studi clinici già in corso – ha concluso Giovanni Pizzolo direttore scientifico -.  Si produce conoscenza che vuol dire pubblicazioni con circa tremila nostri lavori l’anno con livelli alti di qualità. Questo meccanismo legittima l’Azienda e i suoi ricercatori di punta ad accettare la sfida di questi bandi e portare a casa tanti finanziamenti. I finanziamenti mettono in moto il meccanismo dell’eccellenza che vuol dire qualità delle persone, delle strutture e delle attrezzature, dell’organizzazione complessiva Aoui e quindi la qualità dell’assistenza al paziente. Tutto questo è reso anche possibile da centri a supporto della ricerca biomedica dell’azienda ospedaliera universitaria come il Lurm, laboratorio universitario di ricerca medica”.

IL DETTAGLIO DEI PROGETTI

1-Tipologia progettuale: Tumori rari. PI Carlo Visco – Uoc Ematologia.

Titolo: Analisi integrate di proteomica e genomica per identificare i pazienti con linfoma a cellule del mantello che sono resistenti alla terapia con inibitori di BTK.

Il linfoma mantellare è una malattia rara (1.000 casi l’anno in Italia) che può non rispondere alle attuali terapie. Questo progetto mira ad individuare le motivazioni biologiche e quindi trovare possibili strategie terapeutiche alternative nei pazienti con linfoma non Hodgkin a cellule del mantello (detto anche mantellare), che hanno fallito la terapia standard, ovvero il trattamento con farmaci inibitori dell’enzima BTK.

2-Tipologia progettuale: Proof of Concept. PI Alessandro Antonelli – Uoc Urologia.

Titolo: Nanotecnologie per la chirurgia guidata da immagini: validazione clinica di un nuovo composto fluorescente per la visualizzazione del tumore durante la procedura di prostatectomia radicale robotica.

Il tumore alla prostata è una patologia molto diffusa (1,4 milioni di nuove diagnosi nel 2020 nel mondo) che viene curata con la chirurgia mininvasiva robotica. Il progetto si propone di esplorare l’utilizzo clinico di un nuovo nanocomposto  (nanoLDH-ICG@hydrogel), studiato e sviluppato presso Università di Verona e protetto da depositata domanda di brevetto. Il composto con una iniezione intraoperatoria permetterà di marcare le porzioni di prostata identificate come sospette e di guidare il chirurgo nella fase di resezione chirurgica attraverso la visualizzazione della sua fluorescenza.

3-Tipologia progettuale: Malattie Croniche non trasmissibili con topic su Innovazione in campo diagnostico o Innovazione in campo terapeutico. PI Domenico Girelli – Uoc Medicina d’urgenza.

Titolo: L’emopoiesi clonale nell’anziano. Implicazioni sul rischio di sviluppare anemia e altre malattie croniche.

Negli anziani si sviluppano spesso anemie e uno stato di infiammazione cronica che aumenta il rischio di sviluppare malattie croniche, soprattutto a livello cardiovascolare. Questo avviene perché con l’avanzare dell’età le cellule che producono il sangue nel midollo osseo tendono a sviluppare mutazioni che si accumulano e si trasmettono alla progenie delle cellule circolanti. Il progetto si propone di studiare su larga scala queste mutazioni mediante tecniche di sequenziamento avanzato del DNA, e di valutare modelli predittivi in grado di facilitare approcci preventivi e promuovere un invecchiamento il più possibile “sano”.

4-Tipologia progettuale: Proof of Concept. PI Lucia De Franceschi – Uoc Medicina B.

Titolo: Impatto di un nuovo approccio terapeutico ad anemie rare ereditarie basato sulla strategia di precision editing del gene TRF2

Nell’ambito delle malattie rare, le anemie ereditarie come talassemia e falcemia sono tra le più diffuse al mondo e per le quali sono ancora limitati gli strumenti terapeutici. Queste malattie invalidanti richiedono la presa in carico dall’età pediatrica a quella dell’adulto attraverso efficienti programmi di transizione. Il nostro progetto si propone di definire il potenziale terapeutico del blocco di recettore per la transferrina 2 (Trf2) attraverso un approccio di terapia cellulare con gene editing nell’eritropoiesi sia talassemica sia falcemica. L’obiettivo finale è quello di raggiungere un brevetto che possa costituire un punto di partenza per lo sviluppo e la sua possibile traslazione in studi.

5-Tipologia progettuale: Malattie Croniche non trasmissibili con topic su fattori di rischio e prevenzione o Eziopatogenesi e meccanismi di malattia. PI Maurizio Rossini – Uoc Reumatologia.

Titolo: Indagine sull’associazione tra esposizione acuta all’inquinamento ambientale atmosferico ed il rischio di riacutizzazioni dell’artrite reumatoide.

Con questo progetto ci si propone di descrivere e definire meglio l’associazione tra esposizione all’inquinamento atmosferico ambientale ed il rischio di peggioramento dell’artrite reumatoide e di capire il perché, cioè di ricercare i meccanismi biochimici ed immunologici coinvolti. Verranno studiati circa 3.000 pazienti affetti da artrite reumatoide residenti a Verona ed in altre città caratterizzate da diverse condizioni di inquinamento atmosferico. I dati demografici, clinici e laboratoristici specifici per la malattia saranno incrociati con quelli relativi all’inquinamento atmosferico dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) di Roma. Il Progetto consentirà di migliorare le conoscenze sul problema al fine di intraprendere adeguate misure preventive.

6-Tipologia progettuale: Malattie Croniche non trasmissibili con topic su innovazione in campo diagnostico o Innovazione in campo terapeutico. PI Corrado Barbui – Uoc Psichiatria.

Titolo: Ansia e depressione nelle persone con disturbi funzionali del movimento: frequenza, fattori di rischio ed effetto preventivo di un intervento psicologico sviluppato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità, Oms

I disturbi funzionali del movimento, ovvero tremori, blocchi motori e spasmi, sono una condizione clinica comunemente riscontrata nella pratica neurologica. Sono disturbi invalidanti che si associano a importanti quadri ansiosi e depressivi. Il presente progetto indagherà la frequenza e i fattori di rischio di ansia e depressione nelle persone affette dai disturbi del movimento mediante una revisione sistematica dei dati epidemiologici pubblicati in letteratura e una analisi dei dati provenienti dal registro italiano. Verrà quindi condotta una sperimentazione randomizzata per valutare l’efficacia di un intervento psicologico breve, a bassa intensità, sviluppato dalla Oms, nel prevenire lo sviluppo di ansia e disturbi depressivi in persone affette da questi disturbi motori.

 

Credits: Aoui Verona

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