
In ateneo un nuovo allestimento permanente d’arte contemporanea
Verona città universitaria, città d’arte, città contemporanea. Unendo tutti questi aspetti, l’ateneo scaligero compie un nuovo passo avanti grazie al progetto Contemporanea, piattaforma transdisciplinare sui linguaggi della contemporaneità, sviluppata a partire dalla mostra di giovani artiste e artisti Contemporanee/Contemporanei esposta al Polo Santa Marta.
Venerdì 5 maggio, infatti, è stato inaugurato “Bios techne. Corpo ambiente e tecnologia”, il nuovo allestimento permanente d’arte contemporanea promosso dalla Commissione Contemporanea dell’Università di Verona, in collaborazione con le Associazioni Culturali AgiVerona e Urbs Picta, con l’Accademia di Belle Arti di Verona e con il contributo di Esu Verona.
I saluti istituzionali sono stati di Riccardo Panattoni, presidente della Commissione Contemporanea, di Sergio Cau, vicepresidente dell’Esu Verona, e Giorgio Fasol, presidente Agi Verona, cui è seguita la presentazione delle opere esposte da parte dei curatori Luca Bochicchio, docente di Storia dell’arte contemporanea all’Università di Verona, e Jessica Bianchera, presidentessa dell’associazione culturale Urbs Picta. Erano presenti Olivia Guaraldo, delegata del rettore al Public Engagement e Monica Molteni, docente di Museologia e referente sezione arte Commissione Contemporanea.
L’esposizione, costituita da 29 opere della collezione AgiVerona allestite a Ca’ Vignal sulla base di una selezione appositamente pensata per entrare in dialogo con le attività di studio e ricerca in ambito scientifico e tecnologico che lì si svolgono, è un invito, rivolto a tutta la comunità, alla scoperta e al confronto con la contemporaneità.
“Ritengo che questa nuova esposizione d’arte negli edifici di Ca’ Vignal, sottolinei l’unicità del nostro ateneo nel panorama nazionale e internazionale”, afferma il Magnifico Rettore, Pier Francesco Nocini. “Con oltre 100 opere ormai distribuite nei diversi edifici dell’università, le nostre studentesse e i nostri studenti possono vivere la loro esperienza di studio immersi nelle proficue sollecitazioni che l’arte contemporanea ha sempre stimolato. Grazie a questa mostra, inoltre, portiamo la cultura a dialogare direttamente con la scienza, fornendo una ulteriore integrazione tra i poli umanistici e scientifici, in quella visione sempre più unitaria e transdisciplinare che ho sempre auspicato per il nostro ateneo”.
La mostra, curata da Luca Bochicchio e Jessica Bianchera, è suddivisa in tre aree tematiche, corrispondenti agli altrettanti piani dell’edificio Ca’ Vignal 3, a cui si lega una sezione introduttiva a Ca’ Vignal 1, emblematicamente rappresentata dalle opere di Loris Cecchini ed Elena Mazzi. Il piano terra di Ca’ Vignal 3 si apre con un’introduzione ai temi toccati e approfonditi nei livelli superiori (corpo, ambiente, tecnologie, ma anche impegno civile e denuncia), con opere di Liudvikas Buklys, Claudio D’Angelo, Berlinde De Bruyckere, Piero Dorazio, Andrea Galvani, Cristobal Lehyt, Dana Lok, Emil Lukas, Elio Marchegiani, Sebastiano Sofia e Sabrina Torelli.
Le cinque fotografie di Adelita Husni-Bey, allestite sul primo ballatoio della grande scala interna, funzionano da raccordo con la sezione del primo piano. Qui la riflessione si concentra sull’ecosistema (ambientale e sociale) e sui precari equilibri tra natura e sviluppo tecnologico, con opere di Michael Fliri, Invernomuto, Richard Long, Sandrine Nicoletta, Francesco Passalacqua e James Yamada. Al terzo piano, le opere in mostra affrontano in modo poliforme della struttura della vita umana, delle sue sfumature e possibili derive; allo stesso tempo, esse propongono riflessioni sul corpo biologico, ma anche su quello linguistico e strutturale dell’opera d’arte. Gli artisti coinvolti sono Mario Airò, Joseph Beuys, Luca De Leva, James Ferris, Christian Fogarolli, Jacopo Mazzonelli, Carlo Nangeroni e Luca Pozzi.
Sabato 6 maggio, alle 11, inoltre, sarà possibile partecipare a una visita guidata, su prenotazione, promossa dall’ateneo insieme a Urbs Picta.
Con l’inaugurazione sarà anche online il sito www.contemporanea.univr.it che offre un racconto ampio e approfondito del progetto “Contemporanea” in cui si inserisce anche “Bios techne. Corpo ambiente e tecnologia”. Un sito che permetterà di rimanere informati sulle molteplici attività di ricerca e diffusione dei linguaggi della contemporaneità, oltre che un approfondimento sulle esposizioni d’arte contemporanea e sulle visite guidate.
Il progetto Contemporanea.
Attraverso percorsi formativi ed iniziative culturali, Contemporanea intende promuovere l’interazione tra ricerca e società civile per generare conoscenza e pensiero critico, così da cogliere le sfide e le opportunità che questo tempo ci pone. La contemporaneità è un paesaggio costellato di sfide e di opportunità e un luogo come l’università, da sempre votato alla ricerca e all’elaborazione del sapere, è oggi quanto mai tenuto a misurarsi con questo paesaggio. Da una parte deve interrogare il tempo presente attraverso i saperi e le tecniche che custodisce; dall’altra deve continuamente partecipare a tenere aperto uno spazio che sia rivolto a ciò che è nuovo, inatteso ed enigmatico.
Con questi obiettivi si è deciso di dare vita a Contemporanea, una piattaforma transdisciplinare per fare delle mostre Contemporanee/contemporanei e Bios techne. Corpo ambiente e tecnologia un vettore di apertura verso il territorio e la città. Contemporanea promuove una continua interazione tra la ricerca e la società civile, s’impegna nel trasferimento della pluralità dei linguaggi che abitano gli spazi universitari verso la sfera pubblica; valorizza la partecipazione e il coinvolgimento degli studenti e delle studentesse anche al di fuori della semplice attività didattica; utilizza le forme espressive della contemporaneità – il teatro, la letteratura, la musica, la filosofia, il cinema e le arti visive – come occasioni d’incontro per generare conoscenza e pensiero critico.
Il progetto e la sua forza creativa si fondano sull’idea che in modi diversi tutte le discipline che l’ateneo veronese raccoglie possano concorrere a disegnare per Verona, città universitaria, un profilo internazionale, fortemente votato all’interpretazione del mondo che cambia e alle opportunità che incessantemente lo attraversano.