Definire modalità e strategie di intervento negli eventi di massima emergenza come attentati terroristici, calamità naturali e incidenti di grave portata. Questo l’obiettivo del Congresso della Società italiana di chirurgia d’urgenza e del trauma, che per la sua 47° edizione si terrà al centro congressi dell’hotel Leon d’Oro a Verona venerdì 18 e sabato 19 ottobre. Il convegno sarà presieduto da Giovanni de Manzoni, direttore del dipartimento di Scienze chirurgiche, odontostomatologiche e materno-infantili d’ateneo, e da Ernesto Laterza, direttore dell’Unità operativa complessa di Chirurgia generale di Legnago.
All’interno del panorama nazionale, l’evento definirà le linee guida da adottare nelle situazioni legate a eventi traumatici che richiedono interventi chirurgici tempestivi in casi di grave emergenza. Tra gli episodi di cronaca recente, si farà riferimento al naufragio della Costa Concordia all’Isola del Giglio, al terremoto in Centro Italia, all’incidente e conseguente incendio dell’autobus sull’autostrada A4 a Verona e al crollo del Ponte Morandi a Genova.
Scopo del convegno sarà promuovere un evento formativo in grado di raggruppare le esigenze di specialisti e addetti ai lavori per migliorare l’intervento immediato e organizzato in situazioni di urgenza. In particolare, si evidenzierà l’importanza dell’organizzazione preventiva tramite il coordinamento delle componenti operative dei mezzi di soccorso e del personale sanitario.
Ad aprire il congresso, venerdì 18 alle 9, sarà la tavola rotonda “Un giornalista ci interroga: come siamo preparati per le maxi-emergenze?”, moderata da Massimo de Manzoni, giornalista veronese fondatore e condirettore del giornale La Verità. Interverranno Federico Sboarina, sindaco di Verona, e alcune tra le più rilevanti figure chiamate in causa nelle situazioni di emergenza: Protezione civile, Sanità militare, responsabili delle reti del trauma e dell’urgenza, oltre a medici e specialisti del settore.
A seguire anche interventi sulle reti regionali per l’urgenza e il trauma, a sottolinearne il ruolo determinante nella gestione dei pazienti attraverso la collaborazione con i centri di eccellenza presenti a livello territoriale, più competenti per determinate patologie o situazioni molto complesse.