Come si concilia il doppio ruolo di atleta-studente e quali sono le opportunità lavorative dopo la carriera agonistica? Questo il tema di diapertura del meeting nternazionale del progetto europeo Erasmus Plus “B-Wiser” tenutosi lo corso 25 gennaio a palazzo Giuliari. Un incontro di due giorni per porre le basi di una programmazione condivisa da trasferire nei contesti in cui gli scienziati e professionisti presenti operano. La finalità è quella di progettare un modello welfare che aiuti l’agonista ad affrontare il dopo attività sportiva, pensando a un impiego, allo sviluppo di un’attività, ad affrontare un percorso di studi come atleta-studente.
Il coordinamento italiano del progetto è affidato alla sezione di Scienze motorie del dipartimento di Scienze neurologiche, biomediche e del movimento dell’università di Verona. “Si tratta di un progetto importante – ha affermato Federico Schena, referente del progetto per l’Italia – che, alla luce del recente accordo tra Coni, Miur e Crui, e con il coinvolgimento del Cus Verona e dell’Esu scaligero, contribuisce al miglioramento delle linee guida europee nell’ambito della doppia carriera che potrà svilupparsi anche all’università di Verona. Si tratta di una programmazione che promuove e valorizza lo sport universitario e le competenze degli atleti nella società”.
All’iniziativa collaborano ventidue organizzazioni provenienti da Belgio, Germania, Italia, Slovenia, Spagna e Svezia. All’iniziativa partecipa inoltre l’agenzia di lavoro e consulenza internazionale Adecco.Per ogni Stato sono stati coinvolti un ateneo e il comitato olimpico nazionale, per l’Italia il Coni. per questo alle giornate era presente anche l’ex calciatore Damiano Tommasi, in qualità di componente della Commissione atleti del Coni. "C'è una responsabilità che il mondo sportivo ha nei riguardi degli atleti durante e soprattutto dopo la carriera sportiva. – dichiara Damiano Tommasi – i paesi si riconoscono nei loro atleti. È un vanto. Spesso però per portare avanti una carriera sportiva si abbandona un percorso di studio, perché l'impegno richiesto dall'agonismo sottrae tempo prezioso alla formazione. A livello europeo, è importante pensare a interventi di orientamento ed educazione per avvicinare gli atleti al mondo del lavoro. Ci sono qualità e competenze sviluppate da un atleta durante la sua attività che potrebbero essere impiegate in numerosi amiti: volontà, disciplina, resilienza, lavoro in équipe, rispetto delle regole".
2/02/2017