
Joint project con il Centro di Lavoro S. Giovanni Calabria
Un progetto innovativo che rilancia le tradizioni della tipografia veronese, l’“arte nera” che vanta solide radici già nel Quattrocento, fin dall’adozione della stampa a caratteri mobili, e ha generato realtà artigianali e industriali d’eccellenza. Verona è un distretto di valore internazionale che però sta soffrendo la crisi globale e la concorrenza internazionale, al punto che ogni anno sul territorio vanno perdute decine di imprese.
L’iniziativa, che unisce le abilità degli antichi mestieri alle più recenti applicazioni della tecnologia digitale e ainuovi modelli di business, è stata scelta da Fondazione Telecom Italia con altri sette progetti su ben 478 idee presentate. Capofila è la Cooperativa sociale Centro di Lavoro S. Giovanni Calabria, in un joint project con l’Università di Verona e in partnership con Verona Innovazione, agenzia speciale della Camera di Commercio. A fornire il supporto strategico e operativo al progettoè la start-up veronese Lino’s Type, creata da un gruppo di giovani imprenditori veronesi già attivi nell’ambito del web, delle nuove tecnologie, del marketing e della strategia aziendale per legare professionalità innovative e manifattura artigianale.
Il progetto ruota intorno all’apertura di un centro tipografico che riattiva l’antico torchio Albion di proprietà dell’Università per ridare vigore all’arte nera e diffonderla resa più attuale dai processi digitali. Gli sviluppi puntano a innovare il sistema distributivo, a riavvicinare produzione e progetto e rendere più accessibile ai mercati contemporanei il servizio grafico e tipografico a caratteri mobili. L’Università si propone con questo joint project, oltre a recuperare la cultura artigianale dell’arte nera, di fornire agli studenti la possibilità di fruire del laboratorio in cui apprendere tutte le fasi di realizzazione del libro secondo le antiche tecniche, e di valorizzare l’esperienza attraverso convegni e conferenze per legare la cultura tradizionale all’utilizzo di tecnologie innovative.
L'inaugurazione ufficiale si terrà giovedì 7 maggio alle 18.30 nella sede della cooperativa.
I “beni invisibili” del made in Italy. Il bando lanciato nel 2013 da Fondazione Telecom Italia è stato denominato “Beni invisibili: luoghi e maestria delle tradizioni artigianali” e sostiene con un investimento di 1,5 milioni di euro otto progetti vincitori, volti alla conservazione e al recupero di un patrimonio culturale sconosciuto per rivitalizzare lavori e territori. I progetti (presi da tradizioni del passato che guardano al futuro e alla tecnologia) creeranno opportunità grazie alle nuove competenze digitali. Ritenuti ormai perduti, gli antichi mestieri genereranno così interesse e produttività recuperando il “saper fare” e quella creatività che da sempre contraddistingue il made in Italy. Al bando hanno partecipato progetti che coprono un’ampia gamma di mestieri, tra i quali orafo, ceramista, restauratore, cesellatore, ricamatore e tessitore, Le proposte, arrivate da tutta Italia, sono state selezionate in base a originalità, riproducibilità, interazione con la comunità locale, sostenibilità e utilizzo di tecnologie innovative. Accanto al progetto della cooperativa veronese sono state scelte iniziative legate al tessile, al restauro, alle cartiere, all’artigianato, alla scultura, alla calzatura e all’alimentare.
04.05.2015