Un melting pot culturale, scientifico e sportivo: quaranta studenti della Human Movement Science dell’Università di Groningen visitano Scienze Motorie dell’Ateneo veronese. Un viaggio come preziosa occasione di confronto e conoscenza di una nuova realtà, dei suoi corsi di studio, delle strutture e dei servizi dedicati. Ogni anno, a primavera, Studiosi Mobilae, associazione studentesca olandese, sceglie una meta diversa per capire come funzionano le università europee, anche in vista di un’esperienza di completamento degli studi all’estero. Quest’anno è stata la sede di Scienze Motorie dell’Università di Verona a godere della loro presenza.
Fra idee e movimento. Nell’Aula Magna, il primo momento di accoglienza. A dare loro il benvenuto è stato il professor Federico Schena, presidente del collegio didattico di Scienze Motorie, che ha presentato il campus e l’organizzazione locale dei corsi di studio per le lauree triennali e magistrali, prima di passare la parola agli studenti veronesi per la presentazione delle attività di ricerca in corso. La reciprocità dello scambio è avvenuta attraverso la condivisione di progetti che vedono coinvolte discipline correlate quali biomeccanica, fisiologia e neuroscienze del movimento. È emerso da parte dei giovani olandesi una predisposizione pragmatica nell’affrontare i lavori, propensione che nasce da un metodo di insegnamento basato su ricerche continue e dirette, con le quali si cimentano fin dal primo anno di università. Dopo il fertile scambio, in un’ottica di condivisione, i ragazzi si sono sfidati in un’amichevole a calcio sul campo da gioco del Gavagnin. Azzurri contro arancioni finisce 7 a 1 per i padroni di casa. Poco importa, la partita è stata solo un’occasione di divertimento: “take it easy”, e si riparte. Questa volta si entra in città: il centro di Verona è solo a due passi.
Le relazioni future: il gemellaggio fra le due Università. La visita, avvenuta grazie alla collaborazione fra Paola Cesari, docente di Analisi del Movimento dell’Università di Verona e il dott. Kamsm, Curriculum Coordinator della Facoltà di Human Movement Science di Groningen, si inserisce in un orizzonte di mobilità e cooperazione internazionale tesa a sviluppare una serie di relazioni future per i progetti Erasmus. Sono due i programmi che le università desiderano realizzare in una prospettiva di lavoro accademico congiunto. Il primo consiste in una attività di collaborazione, che si tradurrà in uno scambio di due studenti della specialistica di ognuno dei rispettivi atenei, i quali avranno la possibilità di soggiornare per un periodo di minimo sei mesi nell’università ospitante, per compiere attività di ricerca, finalizzate alla stesura della tesi di laurea. L’altro progetto si inserisce in una più ampia iniziativa volta a promuovere l’attuazione del programma di mobilità Erasmus Mundus. «Una scuola di dottorato a livello internazionale – spiega Cesari – che vedrà coinvolte quattro Università con un simile indirizzo di ricerca: Verona, Groningen, Belfast e Marsiglia». L’internazionalizzazione del dottorato, oltre all’opportunità di conseguire un titolo di studio di grande valore sul mercato del lavoro europeo, offre la possibilità di un confronto tra prospettive metodologiche e protocolli formativi, nonché la diffusione dei risultati di ricerca di docenti e dottorandi, in una prospettiva di ampia condivisione e crescita.