Univrmagazine
giovedì, 6 Novembre 2025
verona
  • Attualità
    Lo staff di Museion a Santa Marta

    Museion, il museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano in visita alla Santa Marta

    Photo credits: oksix - Adobe stock

    Sport e inclusione, “Play to Belong” tra i vincitori del bando Cariverona

    Violenza di genere: un conflitto senza frontiere

    Photo credits: @skumer - Adobe Stock

    Nella mente dei cavalieri e delle amazzoni del salto a ostacoli

  • Ricerca
    Da sinistra a destra, prima fila: Antonella Calore, Maria Pia Manto, Eleonora Terrabuio, Daniela Cecconi, Gabriela Constantin, Barbara Rossi, Marta Donini, Jessica Brandi.
Seconda fila: Alessio Montresor, Enrica Pietronigro, Carlo Laudanna, Laura Fumagalli, Vittorina Della Bianca, Nikolaus Vareltzakis.

    Cellule T “ribelli” nel cervello così nasce l’infiammazione neurotossica dell’Alzheimer

    Photo credits: Ennevi

    63 scienziate e scienziati UniVr nella “World’s Top 2% Scientists”

    Da sinistra: Davide Melisi, Vincenzo Bronte, Roberto Salvia

    Alla cerimonia Airc del Quirinale invitati anche tre docenti Univr

    Photo credits: @sebra -   Adobe stock

    Salute mentale, nuova ricerca Univr fotografa la situazione dei servizi in Europa

  • Dai dipartimenti

    Francesco Sala è il nuovo presidente della European association of neurosurgical societies (Eans)

    Photo-credits: NDABCREATIVITY - Adobe Stock

    Ateneo e Comune di Villafranca insieme per il benessere

    Photo credits: @Firn -  Adobe stock

    Servizi per l’infanzia e congedi paritari per far crescere l’occupazione femminile e la natalità

    da sx Coffele, Dolci, Leardini, Comiati, Comotti

    Prevenire la violenza nei luoghi di lavoro

  • Verona città universitaria
    Photo credits: Atlas Illustrations -  Adobe Stock

    La forza del femminile

    Bilancio positivo per la Biotech Week 2025

    L’Università ad ArtVerona, tra arte, scienza e futuro sostenibile

    da sinistra, Giovanna Felis, David Bolzonella, Matteo Ballottari, Elisa Fasani, Antonella Furini Tiziana Pandolfini e Anita Zamboni

    Università di Verona protagonista della Biotech Week 2025

  • Redazione
    • Opinioni
No Result
View All Result
Univrmagazine
  • Attualità
    Lo staff di Museion a Santa Marta

    Museion, il museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano in visita alla Santa Marta

    Photo credits: oksix - Adobe stock

    Sport e inclusione, “Play to Belong” tra i vincitori del bando Cariverona

    Violenza di genere: un conflitto senza frontiere

    Photo credits: @skumer - Adobe Stock

    Nella mente dei cavalieri e delle amazzoni del salto a ostacoli

  • Ricerca
    Da sinistra a destra, prima fila: Antonella Calore, Maria Pia Manto, Eleonora Terrabuio, Daniela Cecconi, Gabriela Constantin, Barbara Rossi, Marta Donini, Jessica Brandi.
Seconda fila: Alessio Montresor, Enrica Pietronigro, Carlo Laudanna, Laura Fumagalli, Vittorina Della Bianca, Nikolaus Vareltzakis.

    Cellule T “ribelli” nel cervello così nasce l’infiammazione neurotossica dell’Alzheimer

    Photo credits: Ennevi

    63 scienziate e scienziati UniVr nella “World’s Top 2% Scientists”

    Da sinistra: Davide Melisi, Vincenzo Bronte, Roberto Salvia

    Alla cerimonia Airc del Quirinale invitati anche tre docenti Univr

    Photo credits: @sebra -   Adobe stock

    Salute mentale, nuova ricerca Univr fotografa la situazione dei servizi in Europa

  • Dai dipartimenti

    Francesco Sala è il nuovo presidente della European association of neurosurgical societies (Eans)

    Photo-credits: NDABCREATIVITY - Adobe Stock

    Ateneo e Comune di Villafranca insieme per il benessere

    Photo credits: @Firn -  Adobe stock

    Servizi per l’infanzia e congedi paritari per far crescere l’occupazione femminile e la natalità

    da sx Coffele, Dolci, Leardini, Comiati, Comotti

    Prevenire la violenza nei luoghi di lavoro

  • Verona città universitaria
    Photo credits: Atlas Illustrations -  Adobe Stock

    La forza del femminile

    Bilancio positivo per la Biotech Week 2025

    L’Università ad ArtVerona, tra arte, scienza e futuro sostenibile

    da sinistra, Giovanna Felis, David Bolzonella, Matteo Ballottari, Elisa Fasani, Antonella Furini Tiziana Pandolfini e Anita Zamboni

    Università di Verona protagonista della Biotech Week 2025

  • Redazione
    • Opinioni
No Result
View All Result
Univrmagazine
No Result
View All Result

"Marea nera" rischi e conseguenze dell'incidente petrolifero

Ne abbiamo parlato con il professor Franco Cecchi e i ricercatori David Bolzonella e Francesco Fatone del dipartimento di Biotecnologie dell’ateneo

di univr
31 Maggio 2010
in Attualità
Il professor Cecchi e i ricercatori Bolzonella e Fatone

Il professor Cecchi e i ricercatori Bolzonella e Fatone

È passato poco più di un mese dall’esplosione della piattaforma Deepwater Horizon della British Petroleum nel Golfo del Messico, nota ormai come “Marea nera”. Abbiamo intervistato il professor Franco Cecchi e i ricercatori David Bolzonella e Francesco Fatone del dipartimento di Biotecnologie dell’ateneo per fare il punto sulle conseguenze dell’incidente e sui rischi per l’ambiente.

 

Gli effetti ecologici dell’incidente sono, potenzialmente, i più gravi della storia. La lotta per arginare la fuoriuscita di petrolio procede senza sosta ma i provvedimenti sino ad ora presi non hanno avuto un grande successo. E’ stato dichiarato lo stato d'emergenza.

Il tempo che ci vorrà per rientrare da questo stato è innanzitutto legato al risanamento delle falle. Diverse tecniche sono state messe tentate, molte senza successo. Notizie recenti della British Petroleum riportano di finale gettata di cemento, atta a sigillare il pozzo, per le ore 20 di giovedì prossimo.  D'altra parte, la storia dimostra come la riparazione di falle sottomarine possa richiedere mesi di attività. E' il caso, ad esempio, della piattaforma deepwater Ixtoc I che, perforando ad oltre tre chilometri di profondità nella baia di Campeche, sempre nel golfo del Messico, tra il 3 giugno 1979 e il 23 marzo 1980 riversò in mare circa 3.5 milioni di barili di petrolio, il secondo sversamento più imponente dopo quello provocato dalle forze armate irachene durante la prima guerra del Golfo  nel 1991.

 

Quali sono le conseguenze sull’ambiente?

Oltre alla perdita di vite umane, 11 operai sono morti, le conseguenze possono riguardare la salute umana e l’ambiente. Quello dove è avvenuto il disastro è un ecosistema vario e sensibile, luogo di riproduzione di specie rare. Gli effetti collaterali potrebbero abbattersi sui vari tipi di pesci, sul plancton e sui coralli, portando così ad una reazione a catena; i timori si concentrano sulle specie già a rischio per le quali l'estinzione potrebbe essere accelerata. Occorre poi tener presente dei danni economici indiretti; a risentirne saranno infatti l’industria locale della pesca, il turismo, oltre ad un aumento del prezzo del petrolio.

“Potrebbe essere un disastro senza precedenti" ha affermato Barack Obama dopo aver visto in prima persona l'enorme chiazza nera che si avvicinava alle coste statunitensi. Potrebbe o è?

La storia del trasporto e delle perforazioni petrolifere è purtroppo costellata da incidenti che hanno provocato sversamenti anche superiori rispetto al disastro della Deepwater Horizon. Le notizie confermate dalla British Petroleum parlano di circa 5.000 barili al giorno, anche se alcuni ricercatori sostengono che si possa trattare di 70.000 barili al giorno, a fronte dell'analisi dei filmati sottomarini.

Riguardo agli effetti a lungo termine, studi sui numerosi casi di "oil spill" hanno dimostrato che la biodiversità delle zone impattate può essere affetta per decenni, in casi di ecosistemi molto sensibili come questo, ma, più in generale, ecosistemi meno sensibili sono in grado di restaurare il loro stadio pre-incidente in 2-10 anni. Evitiamo catastrofismi. Teniamo presente infatti che il petrolio è un prodotto naturale che ha una certa compatibilità nello smaltimento all’interno dei cicli ambientali. La letteratura stima tra 10 e 40 anni i tempi di ripristino della situazione ambientale precedente.

 

Tre piattaforme petrolifere off shore sono attive nel Mediterraneo italiano, l’Italia sarebbe in grado di rispondere ad un disastro ecologico e ambientale?

Il problema di sversamenti di petrolio in Italia è ritornato alla luce lo scorso febbraio a seguito del sabotaggio del deposito che ha portato allo scarico di circa 600.000 litri di petrolio e oli nel fiume Lambro. Questo dimostra che le cause di sversamenti di petrolio e idrocarburi sono molteplici, legate non solo alle piattaforme offshore o ad incidenti a petroliere, ma più spesso sono conseguenza di pratiche e abitudini non in linea con le necessità di salvaguardia ambientale.

Il Mediterraneo è un bacino chiuso, quindi molto sensibile, ben diverso dagli oceani. Pertanto, paragoni tra le piattaforme offshore in Adriatico e tecnologie tipo Deepwater Horizon non sono ragionevoli. Riguardo all'inquinamento da idrocarburi del mare nostrum, bisogna considerare che il Mediterraneo è tra i più inquinati da idrocarburi specialmente a causa dei lavaggi delle navi petroliere effettuati al largo. Il 20% del traffico petrolifero mondiale passa proprio per il Mediterraneo. A questo bisogna aggiungere la fitta rete di oleodotti e gasdotti che deve essere monitorata per scongiurare sversamenti di lungo termine, i cui effetti cronici sono manifesti solo quando il danno è enorme. Indagare e risolvere problemi legati a sversamenti e scarichi cronici di idrocarburi è fondamentale almeno quanto adottare misure per diminuire il rischio di incidenti, cause di sevrsamenti massivi che provocano effetti acuti sull'ambiente. Pertanto, l'adozione delle migliori tecniche disponibili deve essere perseguita in ogni settore della lavorazione e trattamento dei combustibili fossili. Quanto alle attività estrattive, infine, nel Mediterraneo sono da monitorare fenomeni di subsidenza, particolarmente rilevanti.

 

Che cosa si può fare per evitare che altri disastri possano verificarsi in futuro?

L'inquinamento ambientale da idrocarburi e residui di combustibili fossili non è conseguente solo a disastri ambientali come la Deepwater Horizon, le petroliere Exxon Valdes o Prestige, solo per citare i più noti; molte volte è causato da fenomeni cronici come perdite di oleodotti, scarichi incontrollati puntuali e diffusi che difficilmente sono all'attenzione dell'opinione pubblica, ma che provocano danni ambientali e sulla salute dell'uomo anche maggiori rispetto a fenomeni acuti come i disastri ambientali. Questo è, ad esempio, quanto hanno scoperto ricercatori spagnoli che hanno confrontato gli effetti ambientali acuti, osservati sulla costa galiziana, legati al disastro della petroliera Prestige nel 2002 con quelli cronici legati osservati nella baia di Algeciras (Gibilterra, Spagna), cronicamente affetta da sversamenti di petrolio.

Il disastro della Deepwater Horizon è legato alla dipendenza dell'economia globale dai combustibili fossili e alla crescente carenza di giacimenti "accessibili", che portano alla ricerca dell' "inaccessibile". La soluzione ultra-deepwater è spesso una scelta dei governi nazionali per arrivare all'indipendenza energetica, continuando a puntare principalmente sui combustibili fossili. Questa non può essere una politica energetica sostenibile, l'impulso governativo al risparmio energetico e allo sviluppo delle energie da fonte rinnovabile deve essere reale e capillare. Certo, le energie da fonti rinnovabili non sono mature per sostituire i combustibili fossili a cui siamo e saremo costretti a ricorrere, né lo saranno nel breve-medio termine. Oggi usiamo prodotti del petrolio per l'autotrazione, la produzione di energia elettrica e termica, l'asfalto, le plastiche, gli inchiostri, le pitture e le vernici, i fertilizzanti: siamo di fatto petrolio dipendenti. Modificare le nostre abitudini e le nostre tecnologie al fine di risparmiare energia e risorse è il contributo che tutti possiamo dare per evitare che simili disastri possano verificarsi in futuro.

Articolo precedente

Fusione fredda: opportunità o bufala?

Articolo successivo

Tesori veronesi

Ti potrebbe piacere anche

Lo staff di Museion a Santa Marta
Attualità

Museion, il museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano in visita alla Santa Marta

di Matteo Caleffa
5 Novembre 2025
Da sinistra a destra, prima fila: Antonella Calore, Maria Pia Manto, Eleonora Terrabuio, Daniela Cecconi, Gabriela Constantin, Barbara Rossi, Marta Donini, Jessica Brandi.
Seconda fila: Alessio Montresor, Enrica Pietronigro, Carlo Laudanna, Laura Fumagalli, Vittorina Della Bianca, Nikolaus Vareltzakis.
Ricerca e innovazione

Cellule T “ribelli” nel cervello così nasce l’infiammazione neurotossica dell’Alzheimer

di Wiame Mosaid
5 Novembre 2025
Photo credits: oksix - Adobe stock
Attualità

Sport e inclusione, “Play to Belong” tra i vincitori del bando Cariverona

di Matteo Caleffa
5 Novembre 2025
Attualità

Violenza di genere: un conflitto senza frontiere

di Letizia Bertotto
5 Novembre 2025
Photo credits: @skumer - Adobe Stock
Attualità

Nella mente dei cavalieri e delle amazzoni del salto a ostacoli

di Letizia Bertotto
4 Novembre 2025

Ultimi articoli

Lo staff di Museion a Santa Marta
Attualità

Museion, il museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano in visita alla Santa Marta

5 Novembre 2025
Da sinistra a destra, prima fila: Antonella Calore, Maria Pia Manto, Eleonora Terrabuio, Daniela Cecconi, Gabriela Constantin, Barbara Rossi, Marta Donini, Jessica Brandi.
Seconda fila: Alessio Montresor, Enrica Pietronigro, Carlo Laudanna, Laura Fumagalli, Vittorina Della Bianca, Nikolaus Vareltzakis.
Ricerca e innovazione

Cellule T “ribelli” nel cervello così nasce l’infiammazione neurotossica dell’Alzheimer

5 Novembre 2025
Photo credits: oksix - Adobe stock
Attualità

Sport e inclusione, “Play to Belong” tra i vincitori del bando Cariverona

5 Novembre 2025
Attualità

Violenza di genere: un conflitto senza frontiere

5 Novembre 2025
Photo credits: @skumer - Adobe Stock
Attualità

Nella mente dei cavalieri e delle amazzoni del salto a ostacoli

4 Novembre 2025
Photo credits: @kaliel - Adobe Stock
Attualità

Quando la mente diventa una questione di salute pubblica

4 Novembre 2025
Attualità

Francesco Sala è il nuovo presidente della European association of neurosurgical societies (Eans)

3 Novembre 2025
Photo credits: Ennevi
Ricerca e innovazione

63 scienziate e scienziati UniVr nella “World’s Top 2% Scientists”

3 Novembre 2025
Univrmagazine

il giornale dell’Università degli Studi di Verona

Direttrice editoriale: Nicoletta Zerman
Direttrice responsabile: Tiziana Cavallo

Registrazione presso il Tribunale di Verona
Numero di registrazione testata N.1820 del 18.11.2008

Copyright © 2024
Università degli Studi di Verona - Area Comunicazione e Public Engagement (Direzione Informatica, Tecnologie e Comunicazione)

Iscriviti alla newsletter

Inviami una mail per confermare l’iscrizione al servizio di newsletter e così esprimere il mio consenso al trattamento dei dati personali

Controlla la tua casella di posta o la cartella spam per confermare la tua iscrizione

  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web per offrirti l'esperienza più pertinente ricordando le tue preferenze e ripetendo le visite. Facendo clic su "Accetta tutto", acconsenti all'uso di TUTTI i cookie. Tuttavia, puoi visitare "Impostazioni cookie" per fornire un consenso controllato.
Preferenze cookieAccetta tutti
Manage consent

Informativa breve cookies

Il Titolare utilizza i cookie per ottimizzare la fruizione del sito e per velocizzare le esperienze ed attività degli utenti. Il sito consente anche l’invio di cookie di “terze parti” per compilare statistiche anonime aggregate.
Necessari
Sempre abilitato
I cookie necessari per l’utilizzo del sito Web sono essenziali per il funzionamento del sito web, bloccarli non ne permette il funzionamento. Questa categoria include cookie che consentono di facilitare la navigazione e il servizio reso all’utente. Per la loro installazione non è necessario il tuo consenso.
CookieDurataDescrizione
cookielawinfo-checkbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
cookielawinfo-checkbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
cookielawinfo-checkbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
Non necessari
Cookie Analitici di Terze Parti I cookie statistici aiutano il titolare a capire come i visitatori interagiscono con il sito, trasmettendo informazioni in forma anonima. Alcuni di questi cookie sono gestiti per noi da terzi (Google Analytics, Matomo) sempre in forma anonima e non consentiamo loro di utilizzarli per altre finalità.
ACCETTA E SALVA
Powered by CookieYes Logo
No Result
View All Result
  • Attualità
  • Ricerca e innovazione
  • Dai dipartimenti
  • Verona città universitaria
  • Redazione