“Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali”. Recita così una delle frasi più note di don Lorenzo Milani, priore di Barbiana, uno dei “rivoluzionari” della moderna pedagogia e della didattica. Perché ogni bambino è diverso da un altro, con le sue peculiarità, i suoi pregi e le sue piccole o grandi debolezze. L’importante è scoprire le abilità di ognuno, riconoscendole e indirizzandole al meglio, attraverso un percorso che sia socialmente e scientificamente osservabile. Questi i temi di “Bambini con bisogni speciali: scuola, famiglia e professionisti insieme per un modello di valutazione integrata” evento che si terrà sabato 15 giugno, alle 9.30, nell’aula T1 del polo Zanotto.
Il convegno, che vede il coordinamento scientifico di Luca Ghirotto, ricercatore di Didattica e pedagogia speciale dell’ateneo, sarà l’occasione per presentare i risultati del progetto “Una sperimentazione integrata: il modello di profilo di funzionamento ICF elaborato nel contesto della sperimentazione condotta sul territorio di Verona con il contributo di GSK”, condotto da Angelo Lascioli, docente di Didattica e pedagogia speciale, e da Luciano Pasqualotto, docente di Pedagogia speciale. È questa la realtà della sperimentazione, unica in Italia, che ha dimostrato come la fase dello sviluppo per i bambini con bisogni educativi speciali necessiti di un modello di valutazione (ICF) da cui discende poi un progetto formativo su misura, il cosiddetto Pei (Piano educativo individualizzato). Il progetto verrà applicato nelle scuole della provincia scaligera e rappresenta un modello esportabile nell’intera realtà nazionale.
L’appuntamento chiude “Diffusioni“, il ciclo d’incontri aperti alla città per condividere la conoscenza, divulgare le ultime scoperte scientifiche e approfondire i temi di attualità.